Nel mondo dello sport e delle performance atletiche, la motivazione gioca un ruolo fondamentale nel determinare il successo. Tuttavia, non tutte le motivazioni sono uguali. Gli esperti di psicologia dello sport e performance mentale hanno identificato due principali tipi di motivazione che influenzano gli atleti: la motivazione intrinseca e la motivazione estrinseca. Sebbene entrambe possano spingere un atleta a raggiungere i propri obiettivi, le differenze tra le due sono notevoli e influenzano direttamente il mindset e la performance.
In questo articolo, esploreremo come la motivazione intrinseca ed estrinseca influenzino le scelte motivazionali degli atleti, esaminando il ruolo del mindset nel determinare quale tipo di motivazione prevale e come ciascuna di esse contribuisca al successo o al fallimento in ambito sportivo.
Cos’è la Motivazione Intrinseca?
La motivazione intrinseca è quella forza che spinge un atleta a partecipare a un’attività per il piacere e la soddisfazione che ne deriva, piuttosto che per ottenere ricompense esterne. Gli atleti motivati intrinsecamente sono guidati da un forte desiderio di migliorarsi, di apprendere e di perfezionarsi nel loro sport. Non sono motivati tanto dai premi materiali come medaglie o trofei, ma dall’esperienza stessa dell’attività e dal desiderio di superare se stessi.
La motivazione intrinseca è spesso legata a un mindset di crescita, che favorisce l’apprendimento continuo e il miglioramento personale. Gli atleti con un mindset di crescita vedono ogni sfida come un’opportunità per migliorare, e non si concentrano esclusivamente sul risultato finale, ma sul processo di crescita che comporta ogni allenamento e ogni gara.
Un esempio emblematico di motivazione intrinseca è il caso di atleti come Michael Jordan, che ha spesso dichiarato che il suo impegno era alimentato dalla passione per il gioco, dalla ricerca continua del miglioramento e dalla gioia di competere piuttosto che dalla fame di vittorie e premi.
Cos’è la Motivazione Estrinseca?
La motivazione estrinseca, al contrario, si riferisce a quella spinta che deriva da fattori esterni, come premi, riconoscimenti, denaro o fama. Gli atleti che sono motivati principalmente da fattori estrinseci tendono a concentrarsi sui risultati tangibili e sulla ricompensa che possono ottenere, piuttosto che sul piacere o sull’autosoddisfazione derivante dall’attività in sé. La motivazione estrinseca è spesso associata a un mindset più orientato al risultato e può essere influenzata dal bisogno di approvazione o riconoscimento da parte degli altri.
Mentre la motivazione estrinseca può essere un potente motore per l’azione, può anche portare a una mentalità più rigida e meno resiliente. Se i risultati esterni non arrivano, o se l’atleta non riesce a raggiungere gli obiettivi prefissati, la motivazione può diminuire, portando a un calo di impegno e, talvolta, a un burnout.
Atleti che sono fortemente motivati estrinsecamente, come nel caso di molti sportivi professionisti che cercano premi monetari o fama, possono comunque raggiungere alti livelli di performance, ma potrebbero trovarsi in difficoltà a lungo termine se non sviluppano una connessione intrinseca con il proprio sport.
La Relazione tra Mindset e Motivazione
Il mindset gioca un ruolo cruciale nel determinare quale tipo di motivazione guida un atleta. Gli atleti con una mentalità di crescita sono più inclini ad essere motivati intrinsecamente, poiché sono focalizzati sul miglioramento continuo, sull’apprendimento e sul superamento delle proprie barriere. Questo tipo di motivazione è sostenibile nel lungo termine, poiché l’atleta trova soddisfazione nel percorso stesso, indipendentemente dal risultato finale.
Al contrario, gli atleti con una mentalità fissa tendono a concentrarsi maggiormente sulla motivazione estrinseca. Possono essere più interessati a vincere trofei, guadagnare denaro o ottenere riconoscimenti, e vedono il fallimento come una minaccia alla loro identità. Questo tipo di mindset, pur potendo portare al successo iniziale, può essere vulnerabile a cali di motivazione quando i risultati non arrivano o quando gli ostacoli sembrano insormontabili.
Quando la Motivazione Intrinseca è Più Efficace
La motivazione intrinseca è particolarmente potente nei momenti in cui l’atleta deve affrontare difficoltà o sfide. Poiché non dipende dai premi esterni, gli atleti motivati intrinsecamente sono più resilienti e in grado di rimanere motivati anche quando i risultati tardano ad arrivare. L’intrinseco è anche associato a una maggiore soddisfazione a lungo termine, in quanto l’atleta continua a perseguire il miglioramento per la pura gioia dell’attività.
Un esempio di come la motivazione intrinseca possa portare a un successo duraturo è quello di atleti come Novak Djokovic, che ha dichiarato di essere più motivato dal piacere di giocare a tennis e dal desiderio di migliorare le proprie abilità piuttosto che dalle ricompense monetarie o dal successo pubblico. Questa motivazione lo ha portato a superare numerosi ostacoli, tra cui infortuni e sfide mentali, continuando a eccellere nel suo sport.
Quando la Motivazione Estrinseca è Più Efficace
La motivazione estrinseca può essere efficace in contesti in cui gli atleti devono affrontare una forte spinta competitiva o raggiungere obiettivi concreti in tempi brevi. Ad esempio, gli atleti che partecipano a competizioni ad alta posta, come le Olimpiadi o i mondiali, potrebbero essere più motivati a concentrarsi su premi esterni come le medaglie o i contratti sponsorizzati. Tuttavia, per sostenere questa motivazione nel lungo periodo, è essenziale che gli atleti imparino a integrare anche elementi di motivazione intrinseca, in modo da mantenere la passione e la soddisfazione per il proprio sport, anche oltre il premio materiale.
Combinare Motivazione Intrinseca ed Estrinseca per il Successo a Lungo Periodo
Molti atleti di successo trovano il modo di combinare motivazione intrinseca ed estrinseca in un equilibrio che li aiuti a raggiungere il massimo delle loro capacità. La chiave sta nel trovare la motivazione interna che spinge a migliorarsi costantemente, mentre i premi esterni possono fungere da riconoscimento per gli sforzi e da stimolo a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi. Combinando queste due forme di motivazione, gli atleti sono in grado di sostenere la loro carriera nel lungo periodo, superando le difficoltà e raggiungendo il massimo potenziale.
In definitiva, comprendere la differenza tra motivazione intrinseca ed estrinseca e il modo in cui esse influenzano il mindset degli atleti è essenziale per sviluppare una strategia motivazionale efficace.